Dopo l’ennesimo intervento in cui ha insultato ancora una volta magistrati, giornalisti e corte costituzionale, oltre a chiunque si opponga al suo governo, il cavaliere è stato aggredito da uno psicolabile.
C’era da aspettarsi che accadesse, ma l’unico a cui può giovare un atto di tale idiozia è proprio Berlusconi.
Prepariamoci all’onda mediatica di riprovazione e disprezzo verso chiunque abbia mai pronunciato una parola contro il berlusconismo.
Ma prepariamoci con il sorriso, come abbiamo fatto il 5 dicembre con le nostre sciarpe viola.
Sorridendo, poiché per noi è divertente e bello immaginare di vivere in un Paese con un’informazione libera, con una giustizia e un parlamento che finalmente facciano il proprio dovere senza ostacoli, con un governo che risponda alle emergenze che impediscono un’esistenza serena a tanti cittadini italiani.
Siamo preoccupati, offesi e stanchi, ma non siamo violenti e sappiamo sorridere, poiché gli unici interessati a seminare odio sono coloro che difendono privilegi e impunità cui non possono permettersi di rinunciare.
2 commenti da “Io Berlusconi lo voglio sconfiggere con un sorriso”
Io direi con fermezza e serietà, oltreché certamente rifiutando ogni forma di violenza, ma mantenere addirittura il sorriso… di fronte alle gravi ingiustizie e violazioni delle norme civili, che vediamo ogni giorno in questo Paese, è davvero dura. Anche se poi lo capisco che l’esasperazione ci fa dipingere dai berlusconiani come persone cupe e arrabbiate che hanno perso il contatto con le vie della prosperità; ma personalmente, in questa situazione preferisco le persone arrabbiate e che si trattengono a stento dalle reazioni forti (purché si trattengano, beninteso), ad una maggioranza che invece sorride prosperando grazie all’evasione fiscale e ai privilegi.
Grazie del commento anche qui, Enzo.
Incollo qui la nostra discussione su FB.
Enzo, io sono indignata, offesa e arrabbiata per come Berlusconi occupa il potere nel nostro Paese da molti anni. E naturalmente sono ferma e seria nel contrastare ogni sua azione che non condivido.
Quel che intendo dire nel post è che il rifiuto della violenza passa anche per la capacità di sorridere del proprio avversario, anche quando quest’ultimo è insopportabile.
Ma appunto, Luisa, è che invece io forse dissento, quando mi accorgo che pur rifiutando ogni forma di violenza (su questo è fermamente d’accordo anche Di Pietro), non riesco a sorridere di qualcuno che, prosperando sulla violazione delle regole, mi riesce persino difficile chiamare “avversario”: un termine che m’ispira lealt… Mostra tuttoà di ambito sportivo, quindi difficilmente riferibile a chi non rispetta le regole e le leggi a cui tutti siamo sottoposti. Sarei più disposto a rivalutare il termine “nemico”, spiegando che si deve combattere il nemico senza usare la violenza in alcun modo, e però sosterrei che dovrebbero essere considerati violenza anche l’evasione fiscale e il mercato della prostituzione.
Enzo, comprendo il senso della tua obiezione. Temo per… Mostra tuttoò che lo slittamento cui può condurre un’estensione del concetto di violenza sia pericoloso per tutti. Se mettiamo sullo stesso piano l’evasione fiscale e la violenza fisica diventa legittimo anche il terrorismo, e non dovremmo dimenticare cosa questo ha significato in Italia.
Esiste il problema di quale sia, se esiste, nel mondo in cui oggi viviamo, l’uso legittimo della forza: io sono pacifista e non violenta, ma sono il risultato di un contesto in cui è ancora possibile esprimere il proprio dissenso con le parole; come mi comporterei se fossi nata a Gaza?
Infine, l’uso del termine nemico essenzializza l’avversario e catalizza su di lui ogni forma di opposizione. A me pare che Berlusconi sia da sconfiggere in quanto rappresentante di un progetto politico, economico e culturale del quale è stato ed è certamente un simbolo. Se però non ci battiamo contro il progetto che lui incarna, e che è infinitamente forte e radicato in Italia (a partire dagli evasori fiscali e dai clienti delle prostitute) andremo poco lontano.